Perchè un progetto legato alla mobilità elettrica abbia successo è necessario che rispettino 4 punti fondamentali
Stiamo vivendo un periodo di veloci e radicali cambiamenti nel mondo nell’automotive nel mondo. E quasi tutte le case automobilistiche, siano storiche o neonate, stanno puntando sulla elettrificazione della propria offerta. Tuttavia le risorse, le idee e le metodologie adottate non sono uniformi e sicuramente avranno effetti molto diversi in termini di successo. C’era da aspettarselo ,tuttavia, considerando l’eterogeneità culturale degli attori in gioco. Se da un lato troviamo i produttori storici che minimizzano il rischio portato dai “nuovi arrivati” che definiscono come “senza futuro” e da parte loro si credono in grado di colmare il crescente gap in qualsiasi momento perchè si dicono “comunque superiori” dall’altro ci sono queste nuove, anche se ormai sono in campo da alcuni anni, realtà che stanno abbracciando un nuovo concetto di mobilità sempre più improntata alla ottimizzazione ed alla verticalità produttiva.
Ma prima un poco di storia.
L’auto elettrica non è certo una novità degli anni 2000 perchè era già una concorrente dell’automobile a combustione interna fin dagli inizi del ventesimo secolo. Tuttavia per motivi legati alla mancanza di investimenti nell’ambito della ricerca su batterie ed elettricità ed il contemporaneo avvento del mercato del petrolio e di tutto quello che ne segue, i motori a combustione interna hanno soppiantato quelli elettrici, almeno nel settore dell’automobile. Alla fine del secolo scorso, per la precisione nel 1997, Toyota ha presentato la Prius che ha rappresentato un primo punto di svolta nel mondo dell’automobile elettrica, almeno per quanto riguarda il numero di unità vendute a livello mondiale. (continua)